Denominazione antica di origine
Catina
Denominazione moderna di origine
Catania
Tipo epigrafico
Religione
pagana
Lingua dell'iscrizione
Greco antico
Data dell'iscrizione
I secolo - prima metà del II secolo.
Tecnica di esecuzione
Materiale
Tipo di oggetto
Dimensioni del supporto (cm)
Altezza 20.5, Larghezza 25, Spessore 0.5-6
Scrittura corsiveggiante "alla latina" (Α, Μ, Λ, Υ, Χ). Forme delle altre lettere: Ε a r. 4, ∈ a r. 5; kappa con bracci brevi; Μ, Ο, Ϲ, ω. 3: un grosso punto triangolare; 4: un piccolo punto.
Inventario N.
301
Collocazione
deposito Sala XXV settore B (al 28-02-2019)
Luogo di provenienza
Probabilmente Catania. Segnalata nei fogli anonimi del Codice Marucelliano A 77, l'iscrizione fu comunque collocata tra le catanesi. Il codice non offre un motivo per ritenere l'iscrizione urbana. In Sicilia, si crede che la provenienza dell'iscrizione sia catanese, visto che appartenne alla collezione dei Benedettini già verso il 1740.
Collezione di provenienza
Collezione dei Benedettini
Commento
Si crede che αἴζωσ(εν) stia per ἔζωσ(εν), una variante rara di ἔζησ(εν) dalla radice ζώω. ΕΤΙΑ deve essere la forma non contratta ἔτεα, attestata a Catania in IG XIV 506; è difficile dire se si tratta di un errore del lapicida o di una manifestazione dello sviluppo fonetico. Forse chi scrisse il testo non conosceva la lingua greca a fondo. Sembra almeno che il lapicida abbia conosciuto meglio le lettere latine - soprattutto il rho è molto vicino alle P latine del tempo. Per il formulario con χρηστὸς καὶ ἄμεμπτος (G3c, cfr. Korhonen 2004, p.84), molto comune a Siracusa.
Bibliografia
I.Sicily N.
Trismegistos (TM) N.