Denominazione antica di origine
Catina
Denominazione moderna di origine
Catania
Tipo epigrafico
Religione
pagana
Lingua dell'iscrizione
Greco antico
Data dell'iscrizione
Fine II secolo - prima metà del III secolo.
Tecnica di esecuzione
Materiale
Tipo di oggetto
Dimensioni del supporto (cm)
Altezza 20, Larghezza 21, Spessore 1-5
Forme delle lettere: Ε, θ, Μ, Ο, Π; rho con occhiello aperto e piccolo; L¯; fi tondo; ω. 1: ΤΕ apparentemente in nesso (dopo l'Ι, si vede la parte inferiore di un Ε); 2: ΩΝ in nesso; 3: linea ondulata come segno divisorio dopo la cifra; ΗΡ forse in nesso; 5: mi corretta da ni; 7: ΗΚ in nesso. Rubricatura moderna fuorviante.
Inventario N.
270
Collocazione
deposito Sala XXV settore B (al 28-02-2019)
Luogo di provenienza
Roma o Catania. Segnalata nel Museo dei Benedettini a partire dal XVIII secolo. Si tratta di un epitaffio parzialmente metrico, e lo stile è particolare, non conforme a un formulario specifico; lo stesso vale anche per la paleografia. Se è urbana, l'iscrizione doveva essere arrivata verso la metà del Settecento. È, comunque, notevole che non venga segnalata nel codice Marucelliano A 77. È preferibile lasciare la questione aperta.
Collezione di provenienza
Collezione dei Benedettini
Commento
La lettura certa ΕΝΩΜΟΤΩΙ fu emendata in ἐνομόρωι, cioè αἰνομόρωι, una parola ben attestata negli epigrammi. Comunque, bisogna tenere in mente che anche la parola ἐνώμοτος "vincolato da giuramento" era in uso nell'età imperiale nella lingua dei documenti, anche se non conosco attestazioni epigrafiche. Forse la parola è il prodotto di un'emendazione poco appropriata da parte del lapicida. Ἀπείρατος Κύπριδος ἁμερίης, "inesperto dell'Afrodite mortale", cioè, "vergine".
Bibliografia
Trismegistos (TM) N.