Catina

Catania

pagana

Latino

Munatidius non è altrimenti conosciuto; la menzione di tre Domini implica uno dei periodi 337-340, 367-378, 379-383, 388-395, 402-408 e 421.

Altezza 62, Larghezza 58, Spessore 4.5-6.0

Le lettere sono incise in modo irregolare, profondamente con alcune variazioni interne (es. A si presenta con entrambe le barre rotte e dritte; E appare sia come una standard E alta stretta sia con una incisione verticale con una sola barra orizzontale in mezzo; V appare sia come V che come Y). In genere i segni di interpunzione sono assenti, tranne che dopo VC e CONS nelle ultime due linee. Le lettere diminuiscono in dimensioni nelle prime quattro linee, con una lacuna nella seconda metà della linea 4; le ultime tre linee sono ancora più grandi. Il margine sinistro del testo è mantenuto regolare, mentre il margine destro varia da linea a linea.

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in esposizione - Sala XI (al 28-02-2019)

Trovato da Biscari, il 18 maggio del 1770, negli scavi del Teatro Romano, Catania.

Collezione Biscari

Il testo (su marmo di importazione) potrebbe essere stato fissato alla base di una statua del Genius della città di Catania, probabilmente eretta nel palcoscenico del teatro. Il Genius era lo spirito protettivo di una persona o di una cosa. Dediche al Genius dell'Imperatore erano comuni, così come quelle al Genius delle città (ad esempio una statua e un tempio dedicati al Genius della città di Lilibeo/ Marsala sono citati in altre iscrizioni). Facundus Porfyrius non è altrimenti conosciuto. Sebbene l'interpretazione dell'ultima riga sia incerta, l'ipotesi migliore è che si riferisca al governatore consolare della Sicilia.