Denominazione antica di origine
Catina
Denominazione moderna di origine
Catania
Tipo epigrafico
Religione
pagana
Lingua dell'iscrizione
Latino
Data dell'iscrizione
Seconda metà del I secolo - prima metà del II secolo.
Tecnica di esecuzione
Materiale
Tipo di oggetto
Dimensioni del supporto (cm)
Altezza 30, Larghezza 29, Spessore 4
Le lettere sono scritte in uno stile corsivo fluido che ricorda lettere dipinte (buoni esempi visibili a Pompei).
Inventario N.
350
Collocazione
in esposizione - Sala XII (al 28-02-2019)
Luogo di provenienza
Rinvenuta nel 1849 durante lo scavo delle fondamenta dell'Ospedale di S. Marco (Palazzo Tezzano), sul lato nord di Piazza Stesicoro.
Collezione di provenienza
Collezione dei Benedettini
Commento
La formula vivus sibi et suis è comune, per indicare che Vipsanius aveva fatto costruire un monumento funerario per la propria famiglia. Il nome Vipsanius è comune a Catania, ed è probabile che coloro che portavano questo nome fossero i discendenti di liberti di Marcus Vipsanius Agrippa, il braccio destro di Ottaviano, che acquisì proprietà in Sicilia, dopo la sua vittoria su Sextus Pompeius nel 36 aC. La forma vivos, al posto del normale vivus, è più comune nel latino antico.
Bibliografia
I.Sicily N.
Trismegistos (TM) N.