Denominazione antica di origine
Catina
Denominazione moderna di origine
Catania
Tipo epigrafico
Lingua dell'iscrizione
Latino
Data dell'iscrizione
Prima metà del I secolo.
Tecnica di esecuzione
Materiale
Tipo di oggetto
Dimensioni del supporto (cm)
Altezza 46, Larghezza 34, Spessore 14
2: un punto tondo tra Q e M.
Inventario N.
345
Collocazione
sotterraneo SB4 (al 28-02-2019)
Luogo di provenienza
S. Maria di Licodìa. Anche se il cippo fu scoperto e, come sembra, originariamente collocato a S. Maria di Licodia, a 28 chilometri da Catania, è verosimile che si tratti tuttavia dell'amministrazione della colonia di Catina; i magistrati devono appartenere alla colonia. Quindi, è preferibile discutere l'iscrizione tra il materiale catanese.
Collezione di provenienza
Collezione dei Benedettini
Commento
L'iscrizione, ormai molto consunta, trovata fra le rovine dell'acquedotto di Catania, commemorava i curatores della costruzione del medesimo. Il termine curatores si riferisce qui probabilmente soltanto ai responsabili di questo lavoro. Il nome di Q. Maculnius (o Magulnius) è certo, e verosimile quello di A. Turius (r. 4); il nome del collega fu forse T. Truttedius. Non sembra esserci spazio per i verbi pertinenti alla procedura edilizia (come fecerunt, probaverunt). Sembra che i curatores non abbiano avuto cognomi. Non sappiamo quanto manca a destra, ma per iscrivere i cognomi ci sarebbero voluti almeno due altri blocchi e una tale monumentalità non sembra verosimile per l'epigrafe. La paleografia e la presunta mancanza dei cognomi ha motivato le datazioni all'età augustea. Non abbiamo altre fonti sulla costruzione dell'acquedotto, di cui le rovine meglio conservate si trovano tra S. Maria di Licodia, dove era la sorgente, e Paternò.
Bibliografia
I.Sicily N.
Trismegistos (TM) N.