L'epigrafia funeraria documenta i nomi, le strutture familiari, la religione e la lingua: così noi conosciamo questi antichi abitanti di Catania solo grazie alle loro lapidi funerarie. Catania era una città greca che divenne colonia romana e una buona parte dei testi mostra come lingua e cultura si intreccino in un ambiente multilingue: ad esempio la formula latina Dis Manibus viene tradotta (iscrizione 25) e abbreviata a imitazione dello stile romano (iscrizioni 26 e 27); testi greci possono far uso dei numerali romani (iscrizione 26); nomi latini sono trascritti in greco (iscrizioni 22, 23 e 24). Questo tipo di "interferenza" fornisce indizi sullo sviluppo delle lingue e sulle scelte all'interno di esse. Sebbene a Catania molte persone continuassero a parlare greco, il latino era comunque la lingua pubblica usata ai più alti livelli e questo ha influenzato la scelta della lingua dei testi epigrafici.