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LA COLLEZIONE EPIGRAFICA DEL CASTELLO URSINO
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Il fondamento della raccolta epigrafica del Museo Civico Castello Ursino è costituito da due collezioni settecentesche catanesi: la collezione dei Benedettini di S. Nicolò l'Arena e quella di Ignazio Paternò Castello principe di Biscari; ne fanno parte inoltre epigrafi provenienti da raccolte minori catanesi e altre rinvenute negli scavi ottocenteschi e novecenteschi.

Sia la collezione dei Padri Benedettini sia quella del principe di Biscari sono costituite da materiali archeologici e da iscrizioni per lo più provenienti da contesti siciliani, catanesi in particolare, frutto di recuperi e scavi, oppure da acquisti effettuati soprattutto nei mercati antiquari di Roma. Tali acquisti devono attribuirsi in gran parte alla mediazione del priore benedettino Placido Scammacca, zio del principe di Biscari.

Proprio a Scammacca si deve l'arrivo da Roma di alcune epigrafi cristiane provenienti dalla catacomba di Domitilla esposte in questa sala insieme ad affreschi provenienti dalla stessa catacomba. Staccati da diversi settori del cimitero romano, questi frammenti di affreschi confluirono nella collezione del Principe di Biscari, che se ne servì soprattutto per arricchire il suo museo, utilizzando alcune epigrafi che riportano il cognomen Paternus, per glorificare le origini della famiglia Paternò Castello.