Collezione
La collezione epigrafica del Museo civico Castello Ursino di Catania contiene più di 500 iscrizioni antiche. Dall’antica Catania sono state rinvenute più di 400 iscrizioni in pietra (che costituiscono circa il 10% delle epigrafi siciliane); più di 200 si trovano al Museo civico di Catania.
La città greca di Katane fu fondata circa nel 729 a.C. e una colonia romana vi si stabilì sotto l’impero di Augusto nel 21 a.C.
Solo pochissime iscrizioni rinvenute risalgono a prima della colonia romana e nessuna è più antica del IV secolo a.C. Ciò è in parte una conseguenza della continua occupazione e ricostruzione della città durante tali periodi, così come la distruzione causata dalle successive eruzioni dell’Etna; ma è anche un riflesso della più intensa cultura epigrafica dell’impero romano rispetto al precedente periodo greco.
Ci sono pervenuti dal periodo imperiale un piccolo numero di testi pubblici e ufficiali. Molti di questi sono stati trovati nel teatro antico, ma è probabile che alcuni di questi fossero di riutilizzo e che provenissero originariamente dall’antico foro, che si trovava nelle vicinanze. Circa il 90% delle iscrizioni pubbliche sono in latino, il che riflette l’alto status del latino come lingua ufficiale dell’impero romano e quindi l’importanza del latino nella vita della colonia romana. Nei periodi successivi il numero di testi pubblici in greco aumenta (come l’iscrizione che testimonia la ristrutturazione delle Thermae Achillianae), che suggerisce chiaramente come il greco continuava ad essere familiare alle élite della città.
Tuttavia, la maggior parte (circa il 75%) delle iscrizioni dell’antica Catania sono testi funerari, provenienti da tombe lungo il perimetro della città antica, in particolare dall’area intorno a Piazza Stesicoro e ai Giardini Botanici. Queste iscrizioni sono per lo più semplici lastre di marmo (sempre importate da fuori della Sicilia); le eccezioni più ovvie sono gli altari funerari per i magistrati della città. Circa il 60% delle iscrizioni funerarie dell’alto impero (I-III secolo d.C.) è in latino e solo il 40% in greco; d’altra parte, degli epitaffi cristiani della città (III-V secolo d.C.) l’80% è in greco e solo il 20% in latino. È difficile capire se questo riflette la mutevole importanza nel tempo delle due lingue, o un cambiamento nella popolazione, o almeno nelle parti della popolazione che erigono iscrizioni. L’epigrafia funeraria comprende anche una piccola ma importante serie di iscrizioni che illustrano la presenza a Catania nella tarda antichità della comunità ebraica.
Nei seguenti grafici si riporta la suddivisione per lingua e la distribuzione cronologica di tutte le epigrafi del museo civico.