Scelte editoriali del sito EpiCUM 

EpiCUM (Epigraphs of Castello Ursino Museum) rappresenta l’edizione digitale della collezione epigrafica del Museo civico Castello Ursino di Catania, condotta a partire dagli studi di Kalle Korhonen, revisionati e aggiornati mediante nuovi dati e arricchiti con l’aggiunta delle immagini delle epigrafi.

EpiCUM si propone come corpus di schede epigrafiche e, allo stesso tempo, come museo virtuale.

           

 

EpiCUM come collezione epigrafica

EpiCUM si realizza come corpus di schede epigrafiche ricco di informazioni di carattere “specialistico”, ad esempio notizie onomastiche e prosopografiche, in grado di offrire importanti strumenti agli esperti del settore.

La collezione è formata da 574 epigrafi (originali, copie, false e di varia provenienza, lingua, destinazione) e dalle relative schede epigrafiche comprendenti le immagini, la trascrizione del testo, la trascrizione nello standard EpiDoc TEI XML v. 9.3, la traduzione in lingua italiana, le informazioni riguardanti iscrizione e supporto.

Riguardo alle copie e alle iscrizioni false non sono stati corretti i molteplici errori e/o cambiamenti attribuibili al lapicida, come anche nell’edizione di Korhonen. Si è stabilito di mettere un riferimento all’archetipo, qualora fosse presente e/o noto; talvolta esso è parte della stessa collezione del Museo Civico.

 

Si è deciso di non codificare né inserire alcun riferimento a eventuali parole o segni presenti sull’epigrafe e chiaramente riferibili a un’età non antica. Si tratta di numeri di inventario o segni di scopo simile, apposti sulla faccia o sul retro dell’iscrizione, non ritenuti rilevanti.

All’interno dell’edizione digitale non sono state inserite le epigrafi realizzate nei secoli successivi alla tarda antichità, le quali non costituiscono copia ma sono riferibili alle età medievale o moderna. Per ciascuno dei bolli, che erano stati trattati da Korhonen all’interno di un’unica sezione, è stata creata una scheda ex novo. Infine sono state aggiunte sei iscrizioni non comprese nell’edizione di Korhonen: EpiCUM421, EpiCUM432, EpiCUM433, EpiCUM508, EpiCUM573 ed EpiCUM585.

Le schede epigrafiche

Ogni scheda epigrafica, codificata come singolo file XML scaricabile dalla scheda stessa, si presenta come semplice e intuitiva. I dati sono facilmente navigabili perché raggruppati in sezioni:

  • immagini ad alta risoluzione, che possono essere ingrandite;
  • informazioni organizzate in sottogruppi riguardanti iscrizione, oggetto, collocazione, apparato, con commenti di robusto spessore scientifico, chiari e accessibili a un vasto pubblico;
  • trascrizione del testo dell’iscrizione con la possibilità di cliccare sui nomi che occorrono e leggere le informazioni prospografiche principali, se note;
  • trascrizione nello standard internazionale EpiDoc;
  • traduzione del testo in lingua italiana;
  • un link alle pagine di risorse “segni diacritici” e “onomastica”;
  • i contributori impegnati nell’edizione dell’epigrafe.

 

 

È possibile accedere alle schede epigrafiche

  • attraverso un elenco completo, che può essere ordinato in maniera crescente o decrescente indicando la numerazione di riferimento delle epigrafi (numero EpiCUM, numero Korhonen, numero inventario)

 

  • tramite una ricerca avanzata che permette di svolgere diversi tipi di ricerche:
    • per periodo, selezionando il secolo d’interesse;
    • per materiale, lingua, tipo di oggetto, tecnica di esecuzione, religione, altro;
    • per nomi /gens;
    • per bibliografia essenziale;
    • scrivendo parole Nel caso di parole in greco utilizzando la tastiera apposita).

La ricerca può essere effettuata incrociando i criteri o escludendone alcuni attraverso la casella di controllo “NOT”. I bottoni “esempi”o “help” forniscono linee guida e supporto per la ricerca.

I percorsi

È possibile esaminare le epigrafi attraverso percorsi tematici che raggruppano le iscrizioni in base a caratteristiche particolarità:

  • collezione di provenienza (Benedettini, Biscari, civica, altro);
  • lingua (latino, greco antico, altro);
  • luogo di provenienza (Catania, altro centro siciliano, Roma, altro);
  • ambito religioso (cristiano, pagano, ebraico, altro);
  • periodo;
  • copie.


EpiCUM come museo digitale

EpiCUM si realizza anche come museo digitale facilmente utilizzabile e fortemente attrattivo grazie alla presenza di diversi strumenti:

  • un chiosco multimediale che permette di visitare virtualmente il percorso espositivo della mostra permanente “Voci di pietra” presente all’interno del Museo Civico.

 

Il progetto EpiCUM

Il sito, oltre a sezioni strettamente dedicate alla descrizione delle epigrafi e all’esposizione virtuale di esse, si propone di presentare e descrivere il progetto da cui nasce EpiCUM e tutte le attività di valorizzazione del corpus epigrafico messe in campo. Esse hanno riguardato:

 

  • l’organizzazione di un convegno (Catania, 16-17 marzo 2018) al quale hanno aderito esperti di epigrafia e di DH;


Risorse

Le pagine di “risorse” presenti all’interno di EpiCUM sono state pensate per facilitare la ricerca scientifica, la consultazione del materiale epigrafico e la visita della mostra:

  • Simboli comprendente l’elenco dei glifi occorrenti nelle epigrafi, ordinati alfabeticamente. La lista presenta il nome del simbolo in latino, le occorrenze cliccabili, una breve descrizione Accanto a ogni simbolo è posta un’immagine rappresentativa, tratta da una delle epigrafi in cui esso occorre;

  • Segni diacritici con l’elenco dei segni impiegati nell’edizione, uniformati alle linee guida della Convenzione di Leida, e la corrispondenza tra essi e lo standard EpiDoc;

 

  • Bibliografia dei principali corpora e delle pubblicazioni essenziali riguardanti le epigrafi;

  • onomastica, con l’elenco completo e organizzato alfabeticamente di tutti i nomi di persona occorrenti nelle epigrafi.

Come si cita questa pagina:

S. Cristofaro, F. Prado, D. Spampinato, Scelte editoriali del sito EpiCUM, <http://epicum.istc.cnr.it/scelte-editoriali/>, consultato il AAAA/MM/GG], in EpiCUM (http://epicum.istc.cnr.it/), a cura di ISTC CNR, 2018-2020.

Ultima modifica: 09/05/2022