PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO “EpiCUM” – “Una Mostra Dalla A Alla Z”
ATTIVITÀ E TEMPI
Gli studenti hanno partecipato a diversi seminari formativi e di orientamento proposti dai docenti della scuola e da esperti degli enti partner, sia in fase preliminare che nel corso di svolgimento del progetto, sia a scuola che presso il Museo – ente accogliente.
Un aspetto particolarmente innovativo del progetto è stato quello di aver introdotto gli studenti alla realtà dell’informatica umanistica, che oggi costituisce la frontiera della ricerca epigrafica, attraverso l’accostamento alla digitalizzazione in Epidoc TEI XML dei testi epigrafici, ma anche è stato importante per gli allievi l’aver appreso l’uso culturale del web, confrontandosi con i progetti open source e con la possibilità di usare i social media (twitter, sito fb ufficiale del Museo) per la comunicazione culturale.
Il progetto EpiCUM ha avuto una scansione triennale.
PRIMO ANNO
Nell’A.s. 2015/2016 il lavoro, concordato con gli esperti e i responsabili degli enti partner, è stato concentrato sulla digitalizzazione e documentazione fotografica delle epigrafi custodite presso il museo civico, già pubblicate da Korhonen; in questa tappa sono state coinvolte tre classi con tre tutor interni, con i docenti di sostegno per gli studenti diversamente abili: due di arti figurative e una di video e multimedialità.
SECONDO ANNO
La seconda tappa, nell’a.s. 2016/2017, ha avuto come obiettivo la realizzazione presso il museo civico Castello Ursino di una mostra di una selezione delle epigrafi, che costituisse un nucleo dell’esposizione permanente del museo, la mostra “Voci di pietra”.
Durante questa tappa sono state coinvolte otto classi delle sezioni arti Figurative, Video e Multimedialità, Design e Grafica, con otto tutor coadiuvati dai docenti funzioni strumentali per l’alternanza e due docenti di supporto, più i docenti di sostegno per gli studenti diversamente abili.
TERZO ANNO
La terza tappa, relativa al presente a.s. 2017/2018, ha coinvolto le classi IV A e V A (arti figurative), V Q (Video e Multimedialità), con tre docenti tutor, uno di supporto, sei di sostegno ha visto la prosecuzione della catalogazione, ma soprattutto è stata destinata alla disseminazione dei contenuti della mostra e delle competenze sviluppate dagli studenti attraverso:
a) la realizzazione di un video relativo al viaggio ad Oxford (VQ) come premio MIUR come migliore tra i progetti dei licei siciliani;
b) approfondimento dei contenuti della mostra e incontri con licei classici di Catania (N. Spedalieri accompagnati da docenti) e di Siracusa (Quintiliano accompagnati da docenti e da una archeologa del Museo Paolo Orsi di Siracusa) presso il Museo con attività di guida e narrazione con slide dell’esperienza (IV e V A);
c) partecipazione al convegno internazionale di epigrafia “Voci di pietra: pluralismo ed integrazione nella Sicilia antica e tardo antica”, dove è stato anche presentato il loro percorso di alternanza scuola-lavoro. Il convegno prendeva spunto dalla mostra, dalle tematiche messe in luce dal lavoro degli studenti, che hanno potuto apprezzare la complessità dello studio specialistico dell’epigrafia, hanno incontrato gli studiosi di cuiavevano letto i testi scientifici ed hanno potuto ricevere l’apprezzamento del loro lavoro dagli specialisti che dedicano l’interezza dei loro studi all’epigrafia;
d) pubblicazione di articoli on line e cartacei;
e) realizzazione del video di sintesi del progetto per il concorso nazionale “Storie di alternanza”, promosso dalle Camere di Commercio. Il video ha ricevuto il primo premio nella sezione dei Licei della Sezione Locale Sicilia Orientale (Sessione I Semestre 2018) (http://www.aetnanet.org/scuola-news-24883262.html).
LA MOSTRA “VOCI DI PIETRA”
Per ciò che riguarda la mostra le attività degli studenti sono state incentrate da una parte ad interessi tecnico pratici cioè ad esperire gli ambiti delle professionalità legate ai Beni Culturali, mettendo a frutto le competenze progettuali, creative e tecniche proprie dell’indirizzo artistico, dall’altra ad approfondimenti propriamente contenutistici, cioè legati alla ricerca storico-artistico-iconografica ed archeologica.
Si sono realizzate dunque le seguenti attività:
Primo restauro/Pulitura
La pulitura dei reperti è stata fatta presso il museo secondo i parametri approvati dalla soprintendenza, grazie alla guida di una restauratrice incaricata dall’Università di Oxford, che attraverso lezioni teorico- pratiche ha introdotto i ragazzi alle problematiche del restauro lapideo ed ha fatto sperimentare loro le tecniche degli interventi di pulitura e primo restauro conservativo, organizzando delle vere e proprie squadre di apprendisti restauratori, che hanno eseguito gli incarichi con l’attenzione e la perizia proprie di ragazzi abituati alle attività di laboratorio.
Catalogazione
Gli allievi sono stati guidati tramite gli esperti degli enti di ricerca alla conoscenza delle schede catalografiche relative al materiale epigrafico a partire dal testo di Kalle Kohronen ed alla loro trasposizione su supporto digitale, inizialmente su excel e successivamente su un’interfaccia ideata dagli esperti del CNR capace di creare un file in EpiDOC TEI XML. La digitalizzazione, svolta presso i depositi del museo, ha previsto il riscontro inventariale, l’aggiornamento della collocazione ed un esame autoptico finalizzato alla verifica e integrazione dei dati metrici e dello stato di conservazione dei reperti.
Fotografia scientifica
Gli allievi di video e multimedialità hanno effettuato con la guida della docente di laboratorio le foto scientifiche delle epigrafi e dei reperti romani del Museo, sperimentando una tecnica che difficilmente viene applicata a scuola, dove viene privilegiata maggiormente la fotografia creativa artistica, pubblicitaria o dell’ambito della comunicazione e fornendo tutta la documentazione fotografica ai due progetti scientifici EpiCUM e I.Sicily. Hanno realizzato il set fotografico presso il magazzino del Castello, poi si sono dedicati a scuola, anche durante le ore curricolari, alla post produzione ed all’inserimento nelle schede di catalogo della documentazione fotografica. L’esperienza è stata arricchita dalla sperimentazione delle tecniche fotografiche di ricostruzione 3D dell’immagine, grazie ad una collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, che ha coinvolto un gruppo di studenti nell’esperienza delle “Invasioni digitali”, che si sono svolte presso il castello, previa formazione presso la sede universitaria.
Progettazione percorso allestimento
I ragazzi della sezione di Design hanno realizzato in loco accurati rilievi degli ambienti del castello e degli espositori già presenti nelle sale, che sarebbero stati utilizzati per esporre i manufatti. Gli stessi studenti si sono occupati del progetto espositivo di massima, successivamente realizzato dall’allestitore incaricato dal comune, ed hanno ideato e messo in opera a scuola un plastico delle sale del Castello dove è realizzata la mostra, utilizzato nell’esposizione per la fruizione inclusiva.
Apparati grafici
I ragazzi di video e multimedialità insieme con alcuni ragazzi di Grafica hanno realizzato, oltre al video del backstage, visibile nel chiosco multimediale, anche due video presenti in mostra: uno sulle antiche e nuove tecniche di incisione della pietra, l’altro sul mito dei fratelli Pii, mito citato in una delle epigrafi in mostra.
I ragazzi si sono inoltre occupati a scuola della impaginazione dei tabelloni, tramite l’acquisizione di tutti i disegni restitutivi, comprese le ricostruzioni delle epigrafi o del loro ipotetico contesto di collocazione, delle foto e delle piante realizzate dai loro compagni. Hanno ideato il logo ed i manifesti della mostra. Hanno elaborato prodotti esplicativi anche per bambini con una grafica legata al fumetto e con corti a tema che saranno presenti nel sito web a cura del CNR, cui verranno aggiunti alcuni elaborati narrativi, nati dallo spunto di alcune epigrafi funerarie, che non hanno trovato spazio all’interno della mostra.
Progettazione/Realizzazione soluzioni di allestimento
I ragazzi dell’indirizzo di arti figurative hanno sperimentato in prima persona nel laboratorio di scultura la tecnica dell’incisione e del rilievo su marmo, incidendo a scuola una epigrafe oggi posta all’ingresso del Castello Ursino e scolpendo a rilievo su marmo il logo della mostra.
Gli stessi studenti hanno realizzato (in parte al museo ed in parte a scuola), guidati dallo stesso docente di scultura, i calchi di alcune epigrafi allo scopo di creare un breve percorso tattile per la fruizione inclusiva, che è stato completato dal modellino citato dei tre ambienti che accolgono la mostra. Il percorso tattile è stato arricchito con didascalie tattili dal contributo della stamperia Braille del polo tattile, cui è stata donata una coppia di calchi tattili di una epigrafe della città.
Gli studenti di design hanno progettato la soluzione d’allestimento di alcune epigrafi funerarie che ricostruisce in modo stilizzato la parete di un colombario, ispirandosi ad una soluzione simile dell’Ashmolean Museum, ma adattandolo alle dimensioni e ai materiali dell’ambiente destinato ad accoglierlo.
È stato realizzato un allestimento evocativo del problema iconografico della Venus Victrix, all’interno delle diverse tipologie note delle statue della Venus, con una soluzione suggestiva, che consente il dialogo tra i diversi reperti conservati nel museo.
Didascalie e carte di sala
Gli allievi hanno inoltre realizzato, tramite esame autoptico e ricerca in biblioteca, guidati dai docenti di storia dell’arte, le didascalie delle sculture romane comprese nel percorso della mostra e le carte di sala anche relative ai reperti romani non inclusi nelle sale della mostra, ma idealmente collegati ad essa, costruendo all’interno del Castello un “percorso romano” relativo al piano terra del museo, illustrato in un tabellone didattico.
DISSEMINAZIONE
Il progetto ha quindi consentito la divulgazione dei saperi e dei metodi scientifici presso gli studenti, che a loro volta, rigorosamente guidati tramite il contatto diretto con i responsabili della ricerca, hanno contribuito alla disseminazione all’interno del museo, fornendo, tramite le competenze caratterizzanti dell’istruzione artistica ed il linguaggio della comunicazione visiva che le è proprio, immagini evocative, che alludono a contestualizzazioni o a problematiche iconografiche e tipologiche, con prodotti che scaturiscono da una riflessione guidata e controllata dai referenti degli enti di ricerca e tramite i docenti.
L’attività di divulgazione è stata svolta nell’a.s. 2017/2018 dai ragazzi, che hanno incontrato altri studenti dei licei classici di Catania e Siracusa per comunicare in una azione peer to peer i contenuti appresi ed i percorsi effettuati, riuscendo a condividere in maniera diretta esperienze ed emozioni. Tutte le attività sono state coerenti con i diversi indirizzi della scuola coinvolti e tutti gli studenti diversamente abili sono stati coinvolti nelle attività richieste ciascuno ricoprendo un ruolo adeguato alle proprie potenzialità, supportato con successo dalle metodologie del cooperative-learning e dell’apprendimento tra pari che hanno caratterizzato l’esperienza.
RUOLO TUTOR
Il ruolo dei tutor interni è stato fondamentale perché sono stati coinvolti in funzione delle discipline di pertinenza e del curriculum personale, ricco di competenze professionali variegate, che ha consentito loro di seguire un percorso che andava al di là dei contenuti disciplinari tradizionali e di costituire un’interfaccia attiva tra gli enti di ricerca del CNR e dell’Università di Oxford, il Museo e la scuola. Pertanto i docenti tutor interni hanno seguito e costantemente guidato le classi sia nella durata oraria di alternanza svolta presso il Museo che nelle ore dedicate a scuola alle attività. I docenti hanno poi svolto un accurato lavoro di correzione di tutti gli elaborati e dei prodotti che sono stati discussi con i responsabili degli enti partner.
La responsabile del Museo civico e le tutor dell’ente accogliente sono state interlocutrici costanti per i tutor e per gli studenti, accogliendoli con grande elasticità e coinvolgendoli nella vita del museo, tanto da farli intervenire di persona sulla pagina Facebook del Castello Ursino.
Funzione di formatori hanno avuto i responsabili dei progetti scientifici EpiCUM del CNR e di I.Sicily dell’Università di Oxford, la cui attività formativa si è svolta sia a scuola che al museo. Anche durante il viaggio premio ad Oxford gli studenti sono stati seguiti dal prof. Prag oltre che dai docenti accompagnatori nella visita delle realtà museali, su cui erano stati sollecitati a riflettere e delle realtà universitarie, in particolare del Merton College che hanno potuto visitare approfonditamente.
Il rapporto con i tutor esterni si è approfondito sempre più nel corso dei tre anni, tanto che il dialogo durante i seminari, che si sono svolti periodicamente, è diventato sempre più intenso e diretto. Si è anche instaurato un dialogo via mail con gli esperti degli enti partner, sia tramite i tutor interni che in maniera diretta con alcuni studenti per l’invio di alcuni prodotti del loro lavoro.
Si è sempre dato spazio alla creatività degli studenti, che sono stati coinvolti in maniera diretta e propositiva, poiché uno degli intenti era proprio quello di valorizzare le potenzialità creative tipiche dell’indirizzo di studi, per rendere gli studenti il tramite più diretto delle possibili curiosità di un pubblico giovane e non esperto della disciplina. Anche per questo sono state adottate le metodologie del cooperative learning e della peer education che consentono ampi margini di iniziativa personale.
LUOGHI
L’attività di alternanza è stata svolta in primo luogo presso il museo, dove sono state schedate, restaurate, fotografate e rilevate le epigrafi, dove sono stati fatti i rilievi architettonici, realizzate le matrici per i calchi, fatte le ricerche bibliografiche e girate alcune riprese per i video. Per la realizzazione dei video si sono svolte alcune riprese presso un marmista e presso la bottega di un anziano scalpellino e scultore ad Acireale. Per il video dei fratelli pii si sono realizzate riprese sull’Etna e nella biblioteca Ursino Recupero di Catania.
Le attività di montaggio dei tabelloni, dei video, la post produzione delle foto, il completamento di disegni e rilievi sono attività che sono state effettuate a scuola sia nelle ore pomeridiane di alternanza che successivamente in orario curricolare, inserite all’interno del programma disciplinare di laboratorio e progettazione, come attività autentica di applicazione delle metodologie apprese a scuola.
SAPERI E COMPETENZE – MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Attraverso il progetto qui presentato si è realizzato in primo luogo un percorso di didattica dei beni culturali, legata ai beni archeologico-epigrafici del proprio territorio, che ha visto l’approfondimento di un variegato tipo di tematiche legate al materiale epigrafico.
La scuola ha inoltre partecipato attivamente alla elaborazione della esposizione divulgativa delle tematiche storico epigrafiche, realizzata secondo il rigore scientifico garantito dagli enti di ricerca che l’hanno promossa.
Infine, aspetto non meno importante all’interno delle attività scolastiche, si è realizzata una azione di formazione orientativa, nello sperimentare le soluzioni di un allestimento museale, che in genere sono proposte dalle figure professionali dello specifico settore, ma che per gli studenti sono state occasione di approfondimento delle metodologie relative allo studio della storia dell’arte, delle tecniche progettuali, del disegno e della pittura, della grafica, della fotografia, delle tecniche della multimedialità, come un esercizio applicato all’esperienza autentica delle competenze acquisite nel corso di studi.
Tra le finalità raggiunte, che riteniamo valide nella formazione dello studente, ricordiamo dunque: la consapevolezza del valore e della condivisione del patrimonio culturale; l’acquisizione della pluralità di significato di ogni reperto custodito in un museo; l’apprendimento della complessità ed importanza della gestione di un museo; l’approccio all’uso culturale di internet ed alla comunicazione scientifica sul web.
Da ultimo, ma non meno importante è stato aver offerto ai nostri allievi l’opportunità di saggiare, guidati, i livelli di complessità di un testo scientifico ed esser stati messi a contatto non solo con i ritmi e le scadenze di una vera e propria attività produttiva, ma anche di aver osservato da vicino il rigore metodologico della ricerca scientifica.
Tra gli obiettivi raggiunti, grazie alla messa in atto di una didattica partecipata, ricordiamo il potenziamento delle soft skills o competenze trasversali cui la scuola mira innanzi tutto: lavorare in gruppo, prendere impegni, gestire le scadenze, gestire lo stress, prendere decisioni; la capacità di decodifica dei testi e di selezione dei dati; il problem solving; la capacità di comunicare; lo spirito di collaborazione e di iniziativa; l’apprendimento tra pari; l’autonomia decisionale ed organizzativa; l’adattamento a luoghi e ritmi diversi; la capacità di concentrazione finalizzata all’apprendimento.
Il contributo degli studenti ha inoltre portato benefici alla ricerca quali: l’avvio del progetto EpiCUM di digitalizzazione del corpus epigrafico del Castello Ursino; la divulgazione delle tematiche di ricerca presso i giovanissimi; l’apertura del dibattito scientifico anche al di fuori della comunità di riferimento, per sollecitare condivisione e collaborazione; il potenziamento della continuità formativa tra scuola e università per contribuire all’orientamento consapevole dei giovani, sollecitando le competenze (grafiche, fotografiche, catalografiche) della formazione artistica; l’elaborazione di idee per una valorizzazione del patrimonio culturale, anche attraverso i nuovi strumenti di comunicazione (web, social media, video, immagini).
Infine, risultato non meno importante, il rapporto tra studenti, territorio e mondo della ricerca scientifica, della conservazione e della divulgazione dei Beni Culturali è apparso consolidato. Ma soprattutto l’analisi dell’autovalutazione degli studenti ha evidenziato, quale punto di forza dell’esperienza, una nuova consapevolezza del valore del patrimonio culturale, di cui si sono sentiti parte attiva come studiosi e operatori, tanto da immaginare una nuova idea di fruizione del museo. Questa esperienza rappresenta un modo mirato di sperimentare l’alternanza scuola-lavoro, poiché favorisce un dialogo costruttivo tra il punto di vista scientifico e quello didattico. Infatti gli studenti hanno partecipato e contribuito direttamente alla pubblicazione di un catalogo nativo digitale: questo ha permesso loro non solo di vedere i risultati del lavoro svolto, ma di avere la possibilità di interagire con i reperti, sia toccandoli con mano, sia analizzandone il contenuto, sia promuovendoli sui social media che più concretamente nel museo.
I tutor interni e quelli esterni hanno monitorato il percorso formativo grazie all’utilizzo di registri sui quali sono state indicate le attività svolte da ogni studente in sede e in loco. L’alunno ha tenuto un diario di bordo sul quale ha registrato il suo percorso formativo teorico e pratico, evidenziando gli apprendimenti acquisiti e le competenze sviluppate. Ogni alunno si è espresso liberamente sui punti di forza e sui punti di debolezza dell’esperienza.
Alla fine dell’esperienza annualmente si è effettuato un sondaggio di gradimento all’interno delle classi e si è avviato un dialogo sulla ricaduta, sugli apprendimenti e sui punti critici, allo scopo di migliorare le successive azioni e progettualità. Per la valutazione si è sollecitata l’autovalutazione degli studenti, come già detto, inoltre dai tutor sono state adoperate griglie di valutazione, fondate soprattutto sulla partecipazione e sull’acquisizione e potenziamento delle competenze trasversali fondamentali per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, piuttosto che sui singoli risultati performativi o produttivi.
Il progetto di alternanza è stato premiato per l’innovazione e sostenibilità durante le giornate promosse dal MIUR per il Piano Nazionale Scuola Digitale “Mare scuola 4.0 – #FuturaCatania #PNSD”, tra le scuole siciliane presenti.
Come si cita questa pagina:
S.Agodi, PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO “EpiCUM” – “Una Mostra Dalla A Alla Z”, <http://epicum.istc.cnr.it/dettaglio-attivita-scuola/> [consultato il AAAA/MM/GG], in EpiCUM (http://epicum.istc.cnr.it/), a cura di ISTC CNR, 2018-2020.
Ultima modifica: 10/12/2018